Radiologia complementare: divieto di refertazione per conto terzi
La normativa italiana stabilisce che le attività radiologiche complementari non possono essere effettuate per conto terzi e che non possono essere né redatti e né rilasciati referti radiologici. Questo è ribadito dall'articolo 159 comma 13 del D.Lgs 101/2020.
Quindi nell'’attività complementare odontoiatrica non segue mai il referto redatto dal medico specialista in radiodiagnostica, perché l’interpretazione delle immagini rimane nella sola ed esclusiva responsabilità dell’odontoiatra che ha condotto l’indagine radiologica in attività complementare. Questi è responsabile anche della dose erogata, della relativa comunicazione e della conservazione delle immagini prodotte, e deve menzionare le immagini radiologiche nella cartella clinica del paziente. Qualsiasi refertazione da parte di un radiologo in attività odontoiatrica monospecialistica sarebbe considerata un esercizio abusivo e in violazione della normativa vigente della complementarità.
Nello studio e nell'ambulatorio odontoiatrico monospecialistico sono consentite solo le attività radiologiche che costituiscono un valido ausilio diretto e immediato per il medico specialista, che sono "contestuali", "integrate" e "indilazionabili" rispetto allo svolgimento di specifici interventi strumentali propri della disciplina specialistica.
Resta l’obbligo per l’odontoiatra di consegnare l'iconografia completa al paziente corredata da una valutazione clinica (che non è una refertazione) e comprensiva di DAP (dose a paziente) per necessità comparative o medico-legali. Questo è previsto dall'articolo 161 comma 2 e CMS 124/10.
In sintesi, la radiologia complementare in odontoiatria non prevede referti e l'interpretazione delle immagini radiologiche è di competenza dell'odontoiatra. La refertazione da parte di un radiologo sarebbe una violazione normativa sui principi della complementarità, la sanzione prevista per questo tipo di contravvenzione è una pena detentiva fino a un anno e un'ammenda fino a 60.000 euro, secondo il D.Lgs. 101/2020.
dott. Massimo Di Gennaro
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