Coronavirus: le 5 precauzioni per prevenire il contagio nello studio odontoiatrico
Quali le indicazioni per i lavoratori, quali per i pazienti e come ridurre i rischi da aerosol. Questi i consigli del consulente alla sicurezza
Il team odontoiatrico ed i pazienti sottoposti a cure dentali sono esposti a microrganismi patogeni, inclusi virus e batteri che infettano la cavità orale e il tratto respiratorio.
I trattamenti odontoiatrici possono comportare un rischio di infezione alla COVID-19 a causa della specificità delle procedure sanitarie che implicano la comunicazione ravvicinata con i pazienti, l’esposizione a saliva e ad altri fluidi corporei e per la presenza degli aerosol che si formano durante le cure dentali. “Come per tutte le procedure di controllo delle infezioni è impossibile eliminare completamente il rischio da infezione al COVID19 ma è possibile ridurlo al minimo” Questi le cinque precauzioni consigliate dall’esperto:
1) Indicazioni per i lavoratori Essendo la COVID19 particolarmente pericolosa per le persone che hanno delle pregresse importanti patologie croniche è necessario valutare insieme al servizio di medicina del lavoro l’eventuale sospensione temporanea dal lavoro di detti lavoratori in determinate aree.
2) Valutazione del paziente Chi si occupa dell’accettazione dovrebbe essere in grado di identificare un caso sospetto di COVID19 attraverso l’utilizzo di un questionario che può essere preventivamente telefonico prima dell’accesso in studio.
In relazione al tipo di risposte lo studio dovrà accettare o differire il trattamento fino a 14 giorni. Un termometro frontale senza contatto può essere un altro strumento per lo screening.
3) Sanificazione e lavaggio mani È dimostrato che i Coronavirus possono persistere sulle superfici dalle 2 ore a 9 giorni a seconda delle condizioni ambientali, pertanto è ritenuta possibile la trasmissione del virus attraverso il contatto con tali superfici contaminate. Possiamo però precisare che una corretta procedura di sanificazione che prevede l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso sanitario è efficace per inattivare i Coronavirus.
È fondamentale fare attenzione soprattutto alla detersione di tutte le superfici fino a 80 cm dalla bocca del paziente; Attenzione dovrà essere effettuata anche tutte le zone a contatto con i pazienti (ad esempio, maniglie, desk reception, le scrivanie, etc.) dovranno essere sanificate più volte nel corso del giorno.
Come ormai chiarito da tutte le fonti scientifiche, il lavaggio delle mani è un’attività fondamentale per la prevenzione, è necessario detergersi le mani con acqua e sapone o con apposito gel disinfettante sia prima dell’inizio dell’attività, sia dopo ogni contatto con i pazienti e prima e dopo l’utilizzo dei guanti.
4) Utilizzo DPI Si ricorda che nei riuniti, durante le prestazioni mediche, tutto il personale è obbligato ad indossare i DPI a disposizione (mascherine, occhiali, visiere, ecc.).
L’utilizzo delle mascherine FFP2 e FFP3, ad oggi di difficile reperimento, è indicato nelle zone rosse o quando dobbiamo trattare un paziente sospetto.
Si evidenzia che le maschere sono soggette a perdite se non ben montate e non proteggono quando la maschera viene rimossa dopo la procedura, mentre gli aerosol persistono nello studio almeno 15 min dopo l’intervento.
5) Riduzione aerosol Gli aerosol e gli schizzi generati durante la procedura dentale hanno il potenziale di diffusione dell'infezione al personale dentale e ad altre persone nello studio dentistico.
Le seguenti procedure sono appropriate come precauzioni universali ogni volta che viene prodotto un aerosol:
Risciacquo pre-procedurale al paziente con collutorio antisettico.
Usare la diga di gomma ove possibile.
Utilizzo della doppia aspirazione (con aspiratore chirurgico ad alto volume) negli interventi che producono aerosol.
L'uso di un evacuatore ad alto volume ha dimostrato di ridurre di oltre il 90 percento la contaminazione derivante dal sito operativo.
Aerazione locali per almeno 15 minuti tra un paziente ed il successivo.
"L'uso di queste precauzioni riduce a un livello minimo il rischio di diffusione degli aerosol potenzialmente infetti".